Società Chimica Bussi restaura l’antica chiesetta per celebrare con gli operai la loro protettrice: Santa Barbara
Domenico Greco, presidente e ad SCB
Il 4 dicembre era per Bussi una sorta di festa nazionale: il giorno dedicato a Santa Barbara. martire del fuoco e patrona di artificieri, vigili del fuoco, minatori, marinai, artiglieri, architetti, ingegneri ambientali, muratori e operai. Ai tempi della Montedison, gli operai a Bussi Officine erano soliti celebrare questo giorno con una gran festa. Oggi, Società Chimica Bussi S.p.A. (SCB), che dal 2016 ha preso il posto di Solvay all’interno del polo chimico, restaura la chiesetta di Santa Barbara e i lavoratori si autotassano per comprare la statua della martire. Il nuovo corso di SCB, dunque, passa anche dal recupero dell’identità del luogo e delle celebrazioni di una volta all’insegna di “occupazione e tradizione”, come afferma il presidente di SCB, Domenico Greco. E così, quella festa che sembrava sbiadita e sospesa nei ricordi della classe operaia dell’era Montedison, ora è tornata con l’entusiasmo di una volta. Una cerimonia senza tempo: la messa, la banda, il coro, le autorità civili e militari, i maestri del lavoro, i vigili del fuoco. Un evento racchiuso nei pochi metri quadrati della chiesetta di Santa Barbara, che dagli anni Novanta ha sostituito quella demolita insieme alle case del villaggio operaio. Al suo posto oggi c’è una sorta di vagone di cemento con una piccola campana sul tetto. Lo scorso anno SCB l’ha rimessa a nuovo. Un’azienda che punta su innovazione, sostenibilità e soprattutto responsabilità ambientale,non poteva ignorare gli aspetti valoriali del territorio, contribuendo alla rinascita di Bussi e all’unità dei suoi lavoratori.